DOVE INVESTIRE DURANTE LA CRISI? AD IBIZA, UN MERCATO CHE RESISTE A COVID E GUERRA

Marialuisa La Ferla

La crisi sanitaria per Covid 19 e quella economica causata dal susseguirsi di molteplici fattori (dalla crisi delle forniture a quella energetica, aggravata dalla guerra in Ucraina) non hanno influito e non influiscono  sull’andamento del mercato immobiliare nelle Baleari e, in particolare, in Ibiza ove, anzi, giovano al settore.

Come si è comportato il mercato immobiliare a Ibiza durante la pandemia nel 2020 e 2021?

In Spagna, dal 15 marzo 2020, si sono susseguite sei ondate di Covid 19, sono stati registrati 10 milioni di casi, 10 mila morti. Ad Ibiza e Formentera la situazione peggiore si è presentata nei mesi di gennaio e febbraio 2021, quando, esauriti i posti di ricovero nell’ospedale locale, i malati hanno dovuto essere trasportati in elicottero all’ospedale di Maiorca.

Premesso che molte delle attività delle isole di Ibiza e Formentera sono a carattere stagionale (con periodo di apertura dal mese di aprile a quello di ottobre), nella stagione estiva 2020 oltre la metà delle attività turistiche delle due isole, dagli hotel, ai ristoranti ai i negozi di vestiti e souvenir, sono rimaste chiuse.  La situazione non è cambiata molto nel 2021, con la timida apertura di meno di due terzi di queste attività.Si deve tenere a mente che a luglio ed agosto 2021, a causa di una nuova ondata di Covid nata da un concerto organizzato a Palma de Mallorca in occasione delle gite di fine anno scolastico degli studenti delle scuole superiori provenienti da tutta la nazione, vi è stato il coprifuoco notturno (alle 23,00, alle 24,00 o all’1,00) e la limitazione del numero di persone in riunioni e ai tavoli.

In entrambe le stagioni le discoteche sono sempre rimaste chiuse, con riapertura solo ad ottobre 2021, data nella quale, con le dovute precauzioni (green pass, test, limiti di affluenza, mascherine) è venuto meno il divieto di ballare. Sì, perché proprio ad Ibiza, per due anni, c’è stato il divieto normativo di ballare. La stagione 2021 ha così visto solo due discoteche aperte per sei serate in tutto: il DC10 con quattro serate (il lunedì) e l’Amnesia che ha festeggiato l’opening il venerdì ed il closing il sabato.

Parlando di discoteche ed ozio notturno si ricorda che Ibiza è il referente mondiale di tale settore.

Si pensi che “con solo 120 giorni di lavoro all’anno, l’ozio notturno è capace di generare nell’isola di Ibiza 400 milioni di euro e dar lavoro a più di 8.000 persone“, così il giornale “El Mundo” il 17/02/2017, riferendosi ai dati del 2016, evidenziava che tale settore è capace di creare gli utili annuali della Ferrari (anno 2016) e dare gli stessi posti di lavoro annunciati per l’industria automobilistica statunitense dopo l’arrivo di Donald Trump. Secondo altri dati del 2019, l’ozio notturno genera 770 milioni di euro e genera il 35% delle occupazioni dell’isola (ricerca Fitur pubblicata nel Periodico di Ibiza il 25/01/2019). Il Grupo Pacha (a cui appartengono, oltre alla discoteca di Ibiza, hotel e altri locali) è stato venduto nel 2017 ad un fondo di investimenti americano a 350 milioni di euro, il medesimo fondo attualmente pare abbia messo in vendita la sola discoteca Pacha di Ibiza per 500 milioni di euro.

Avendo a mente questi dati ci si può meglio rendere conto dell’impatto economico che ha avuto sull’isola la chiusura di tale settore da ottobre 2019 ad aprile 2022.

Ibiza è stata la meta, oltre che dei vip che vi si recano ormai abitualmente, di turismo prettamente nazionale. Molti spagnoli con famiglie hanno approfittato della mancanza delle discoteche e della “confusione” ad essa associata per visitare l’isola e scoprirne l’incanto naturalistico, gastronomico e culturale. E’ stato però evidente che Ibiza senza musica, feste e l’ozio notturno  perde, oltre alla maggior parte delle proprie entrate economiche, la sua particolare attrattiva rispetto ad altri luoghi del Mediterraneo (si pensi alle isole della Grecia) e, per essere competitiva, dovrebbe rivedere il livello dei prezzi assolutamente squilibrati rispetto alle altre mete.

Sì, perché ad Ibiza i prezzi non sono scesi nonostante tale situazione anomala protrattasi per oltre due anni e la crisi economica ad essa associata: non sono diminuiti né i canoni degli affitti né i prezzi delle case né i prezzi dei prodotti in generale.

Solo nei primi mesi della pandemia del 2020 alcuni proprietari sono stati disposti a ridurre i canoni di locazione, sia per i locali commerciali che per le abitazioni, per il resto del periodo gli affitti sono rimasti invariati, il che ha provocato la chiusura di numerose attività, anche alberghiere. La zona del porto di Ibiza era tappezzata di cartelli di locali disponibili in affitto, così come a San Antonio e Playa d’En Bossa, cittadine prettamente legate all’ozio notturno che sono rimaste praticamente deserte e chiuse per due anni di fila.

La situazione di crisi economica era pertanto generalizzata, ciononostante il settore del mercato immobiliare non ha subito alcuna crisi, anzi, al contrario delle previsioni, dalla fine del 2020 ad oggi ha continuato a crescere, raggiungendo in questo 2022 livelli di prezzi mai visti prima.

Lascio agli economisti ed agli analisti di settore la spiegazione delle cause, condividendo l’idea che la crisi sanitaria ed economica ha provocato un incremento del mercato del lusso in generale. Tale innalzamento è dovuto ad una serie di fattori tra i quali evidenzio il desiderio di sbloccare investimenti da un mercato finanziario soggetto a continui shock, il desiderio di avere un buen retiro in caso di nuovi lock down e, perché no, la volontà di godere delle proprie ricchezze finchè si è in vita, una volta messi di fronte alla volatilità della vita stessa. La seguente crisi economica che stiamo vivendo e, probabilmente, vivremo nei prossimi anni, favorisce poi la scelta di investire il denaro in beni immobili o in attività, possibilmente all’estero, in modo da mettere al riparo le finanze da un’inflazione galoppante e dal pericolo dell’innalzamento delle imposte.

Di fatto, dunque, il mercato immobiliare di Ibiza non solo non si è arrestato durante la crisi “covid”, ma ha continuato ad incrementarsi.

Ibiza continua inoltre ad essere la meta per ottimi investimenti non solo immobiliari, ma anche imprenditoriali considerato che, oltre ad essere ormai un vero e proprio marchio di tipo mondiale a cui viene associata l’idea di gioia e benessere, e dunque di “desiderio”, sta diventando una meta sempre più esclusiva e ricercata, con affluenza di molti turisti in periodi sempre più prolungati dell’anno, con elevata capacità di spesa e interesse in tutto ciò che è “Ibiza”, sia da consumare quando è lì, sia da acquistare quando è altrove. Se poi al prodotto oltre ad “Ibiza” si associa “Italia” ecco che la ricetta perfetta per soddisfare il desiderio del turista-consumatore mondiale legato all’isola è stata trovata. Oltre alle attività della ristorazione, alimentazione o ad essa legate mi riferisco anche al commercio di prodotti e servizi di vario genere, dalla moda al design all’estetica.

Alla luce di tale situazione Avvocato Italiano mette a disposizione le proprie competenze e la rete dei professionisti con i quali collabora per accompagnare, assistere e consigliare gli investitori nella realizzazione del loro progetto finanziario di tipo immobiliare e/o imprenditoriale ad Ibiza e nelle altre isole delle Baleari.