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AVVOCATO ITALIANO PER COMPRARE CASA A IBIZA

Marialuisa La Ferla

L’acquisto di una casa alle Baleari può essere un’esperienza emozionante, ma può anche essere complicato e pieno di insidie. Avere un avvocato italiano a Ibiza a cui rivolgersi e che può spostarsi in qualsiasi isola dell’arcipelago può fare la differenza nella compravendita di una casa alle Baleari.

Un avvocato esperto può aiutare a garantire che tutti i documenti dell’immobile siano in ordine e che non vi siano problemi legali con la proprietà. Può anche aiutare a negoziare il prezzo e a gestire tutti gli aspetti commerciali oltre che legali della transazione, interfacciandosi in primo luogo con l’agenzia immobiliare. Bisogna sapere che le compravendite nelle Baleari sono molto rapide e spesso le agenzie immobiliari, anche (per non dire soprattutto) italiane, sono assolutamente incompetenti con l’unico scopo di far concludere la compravendita per prendere la provvigione.

L’acquirente è spinto dagli agenti immobiliari o dai proprietari venditori a lasciare acconti e firmare documenti in spagnolo che sono in realtà dei veri e propri contratti preliminari di acquisto nell’immediato o entro le 24 ore, facendo pressione affinchè si decida in fretta se acquistare o meno dato che ci sono sempre altri possibili acquirenti pronti a comprare la stessa casa.

Avvocato italiano con la sua esperienza è abituato sia a trattare in questo tipo di situazioni ce richiedono freddezza e lucidità (si acquista una casa, non un paio di scarpe!) sia a fare molto rapidamente una prima verifica sulla legalità della proprietà, redigendo i documenti e contratti per bloccare l’offerta per il tempo necessario alla più approfondita analisi per poi redigere un preliminare di acquisto o direttamente il contratto di compravendita, se la verifica ha esito positivo.

Ovviamente un avvocato italiano a Ibiza può fornire un supporto importante nella lingua italiana, rendendo più facile comunicare e capire i termini dell’accordo.

Inoltre, un avvocato italiano a Ibiza o nelle altre isole delle Baleari aiuta a intendere le leggi e le normative locali, che possono essere complesse e diverse da quelle del proprio paese. Conoscere queste leggi è fondamentale per evitare problemi legali in futuro.

In generale, l’acquisto di una casa alle Baleari può essere un’esperienza emozionante e gratificante, ma è importante essere consapevoli dei rischi e dei problemi che possono sorgere. Avere un avvocato italiano a Formentera o Ibiza o nelle altre isole può aiutare a garantire che l’acquisto di una casa alle Baleari sia un successo.

Per questo motivo, è fortemente consigliato avere un avvocato italiano nelle Baleari durante tutto il processo di acquisto, per garantire che sia un successo senza problemi legali.

In sintesi, avere un avvocato italiano a Ibiza durante la compravendita di una casa alle Baleari è fondamentale per evitare problemi legali, comprendere le leggi locali, aiutare nella negoziazione del prezzo e fornire supporto in lingua italiana.

Avvocato Italiano mette a disposizione le proprie competenze per l’assistenza legale nell’intero processo legale di acquisto di una casa a Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca, iniziando dal primo contatto con le agenzie immobiliari. Se sei interessato o vuoi anche avere solo informazioni non esitare a contattarmi.

BALEARI: MERCATO IMMOBILIARE E AVVOCATO

Marialuisa La Ferla

ll mercato immobiliare nell’arcipelago delle isole Baleari, composto da Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera, è stato in costante crescita negli ultimi anni ed è sempre più importante farsi assistere da un avvocato nelle compravendite di immobili.

La domanda di proprietà immobiliari in queste isole, famose per il mare, le spiagge e la vita notturna, è in aumento sia da parte dei turisti che cercano una seconda casa, sia da parte degli investitori che vedono le isole come un’opportunità di investimento a lungo termine.

Maiorca, la più grande delle isole Baleari, è sempre stata la più popolare tra gli acquirenti, con una forte domanda per le proprietà nella zona di Palma, la capitale dell’isola.

Nel 2021 il prezzo medio per l’acquisto di una casa a Maiorca era di circa 2.000-3.000 euro al metro quadrato, nella zona di Palma i prezzi possono superare i 4.000 euro al metro quadrato mentre le proprietà situate nell’entroterra possono essere più economiche, con prezzi che possono scendere fino a 1.500-2.000 euro al metro quadrato

Minorca, nota per le sue spiagge tranquille e la natura selvaggia, sta vedendo anche un aumento della domanda per le proprietà immobiliari. In questa isola ci sono molte opportunità per gli acquirenti interessati a case rurali o ville con terreni .

Nel 2021 il prezzo medio per l’acquisto di una casa a Minorca era di circa 1.800-2.500 euro al metro quadrato. Le proprietà situate nella zona costiera o con vista sul mare possono essere più costose, con prezzi che possono superare i 3.000-3.500 euro al metro quadrato. Le proprietà rurali o le case con terreni possono essere più economiche, con prezzi che possono scendere fino a 1.500-2.000 euro al metro quadrato.

Ibiza, famosa per la sua vita notturna oltre che per mare e spiagge, sta attirando sempre più investitori in cerca di proprietà da comprare e, ove possibile, da affittare ai turisti durante l’alta stagione.

Nel 2021 il prezzo medio per l’acquisto di una casa a Ibiza era di circa 2.500-3.500 euro al metro quadrato. Tuttavia, le proprietà situate nelle zone più popolari possono essere molto più costose, con prezzi che possono superare i 4.000-5.000 euro al metro quadrato.

Formentera, l’isola più piccola delle Baleari, sta vedendo una crescita della domanda per le proprietà immobiliari, ma i prezzi sono generalmente più elevati rispetto alle altre isole a causa della sua posizione privilegiata e delle sue spiagge incontaminate.

Nel 2021 il prezzo medio per l’acquisto di una casa a Formentera era di circa 3.000-4.000 euro al metro quadrato. Tuttavia, le proprietà situate nella zona costiera o con vista sul mare possono essere molto più costose, con prezzi che possono superare i 5.000-6.000 euro al metro quadrato. In un recente articolo del Diario di Ibiza si sostiene addirittura che attualmente il prezzo medio delle case a Formentera si aggira intorno ai 10.000 euro

In generale, il mercato immobiliare delle isole Baleari sta crescendo costantemente e offre opportunità per gli acquirenti interessati a proprietà sia per uso personale che come investimento. Tuttavia, è importante considerare che i prezzi possono variare notevolmente tra le diverse isole e le diverse aree, quindi è importante fare una ricerca approfondita prima di prendere una decisione di acquisto.

È importante notare che i prezzi effettivi possono poi variare notevolmente a seconda delle caratteristiche della proprietà, come la posizione, le dimensioni, lo stato di conservazione e le dotazioni, la possibilità di utilizzare l’immobile per gli affitti turistici (ossia gli affitti inferiori ai 30 giorni che in generale sono vietati).

Altro fattore che influisce molto sul prezzo di un immobile è la situazione legale in quanto molte proprietà sono in parte abusive e comunque con problemi legali legati ad infrazione di norme urbanistiche e paesaggistiche. I problem sono evidenti in generale quando si trova quella che sembra essere una buona occasione. E’ fondamentale, dunque, farsi assistere in tutta l’operazione di compravendita da un legale.

Avvocato italiano mette a disposizione la propria competenza per offrire un’assistenza legale come avvocato a Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca nel processo di acquisto di un immobile, dal contatto con l’agenzia immobiliare o con il proprietario al controllo della legalità della proprietà alla redazione del contratto preliminare e definitivo, all’attivazione delle utenze dell’immobile appena acquistato.

COMPRARE CASA A IBIZA: CRESCE IL MERCATO IMMOBILIARE DAL 2020

Marialuisa La Ferla

L’analisi del mercato immobiliare di Ibiza dal 2020 ad oggi dimostra che comprare una casa sull’isola continua ad essere un ottimo investimento.

Nonostante la crisi per la pandemia Covid 19, la seguente crisi economica e l’aumento dei prezzi che riguarda soprattutto le case di nuova costruzione, considerato il vertiginoso aumento del costo dei materiali, in Ibiza dal 2020 si è incrementata la domanda di acquisto di case di seconda mano.

Sono sempre di più soprattutto gli stranieri interessati a comprare immobili ad Ibiza a fronte di un’offerta che, come gli anni precedenti, è rimasta praticamente invariata (per le politiche di protezione ambientale sono poche le concessioni per  nuove costruzioni), con il conseguente aumento dei prezzi e crescita del mercato immobiliare.

L’innalzamento dei prezzi degli immobili ed in particolare di quelli destinati ad abitazione da un punto di vista sociale sta creando dei disagi. Si sta assistendo da un lato all’abbandono dell’isola da parte di residenti che preferiscono trasferirsi in luoghi ove il costo abitativo è più basso, mettendo a frutto le proprietà che hanno sull’isola (se ce le hanno), dall’altro alla difficoltà di trovare impiegati pubblici (insegnanti, medici, poliziotti ad esempio) o lavoratori in generale (ad esempio camerieri) disposti a trasferirsi sull’isola per lavorare. E’ di questi giorni l’incredibile notizia che è all’esame del Parlamento delle Baleari una proposta per limitare l’acquisto degli immobili da parte degli stranieri.

Guardiamo i numeri del settore immobiliare sull’isola di Ibiza, giusto per renderci conto della situazione.

Una delle piattaforme web più diffuse nel settore immobiliare spagnolo, “Idealista.es”, attualmente offre oltre 2.400 immobili in vendita a Ibiza. Non è più disponibile la casa più cara fino al mese di luglio che si trovava in zona Cala Vedella-Cala Comte (una villa indipendente di due piani con piscina, 6 camere da letto, 6 bagni, costruita nel 2022 su di una parcella di 33.000 m2, al prezzo di € 19.000.000). Ora la casa più cara è una villa a Santa Eulalia (zona Siesta) al prezzo di € 11.950.000, seguono cinque ville al prezzo di € 10.500.000 (zona Cap Marinet, Jesus, es Cubells) due tra i 9 e 10 milioni, 19 tra i 7 e 9 milioni, e così a scendere a poco a poco. Prezzi che cinque anni fa si trovavano a Maiorca, per esempio, non ad Ibiza.

Questo significa che, continuando il trend già sottolineato per i precedenti anni, il settore immobiliare del lusso continua a subire vertiginosi incrementi.

Al contrario la prima casa della lista per prezzo più basso fino a qualche giorno fa era uno studiò in San Antonio, di 37 mq, per € 87.000, nel cui annuncio si sottolineava che era ideale come investimento perché è molto facile da affittare. Oggi la casa meno cara è un alloggio con una camera da letto sempre a San Antonio di 60 mq a € 130.000, per poi passare a € 140.000 per un monolocale di 33 mq quadrati in Ibiza città, zona La Marina, da ristrutturare, occupato, che probabilmente non può avere l’abitabilità in considerazione dell’insufficiente superficie (ma quest’ultimo dettaglio nell’annuncio non è ovviamente scritto).

L’avvertimento sul buon investimento è corretto considerati i prezzi dei canoni di affitto: nella stessa piattaforma è normale trovare studiò a San Antonio di 30 mq che si affittano a € 650 al mese, già nel 2020 in Ibiza-città e dintorni non si trovava un monolocale ad un canone mensile inferiore a € 1.000, in Santa Eulalia e Santa Gertrudis a € 900,00 al mese e ad oggi tali prezzi sono ancora aumentati. Prezzi inferiori si possono trovare ma solo per affitti durante i mesi invernali, da novembre ad aprile.

A causa del caro-affitti la soluzione scelta da molte persone per poter rimanere sull’isola è quella di affittare una stanza in appartamento che nella stagione 2022 erano esaurite già a fine maggio, con i prezzi che partivano da € 400 euro fino ad arrivare a € 1.500.

Secondo le statistiche del citato portale “Idealista.es”, in questi ultimi due anni il prezzo di acquisto delle case è aumentato in tutti i comuni dell’isola: nel 2021 il valore medio per metro quadrato nel municipio di San Joan (al nord) era il più caro dell’isola raggiungendo il prezzo di  € 6.038, seguiva il municipio di San Josep, con valore di € 5.383 e, Santa Eulalia € 5.232 e, in Ibiza città il costo per metro quadrato era di € 5118, in San Antonio di € 3.906.

Il prezzo medio per metro quadrato in Ibiza città, il passato mese di dicembre, era di € 5.009,00 per la compravendita e di € 10,3 al mese per la locazione, un 3,2% e un 3,8% in più di dicembre 2020 (ciononostante numerose agenzie immobiliari non avevano disponibilità di appartamenti a prezzi inferiori ai € 200.000).

Secondo un’agenzia immobiliare dell’isola, la rendita media dell’acquisto di un bilocale in Cala Molì (lato sud della Baia di San Antonio), in un ex residence ora diviso in singole unità immobiliari senza alcun particolare pregio né architettonico né di materiali, con due stanze, salone – cucina, bagno e terrazzo, sei posti letto, in prima linea mare (che però non si vede dalle finestre) in vendita al prezzo di € 250.000 è dell’8% annuo, considerata la possibilità di affittarlo nei mesi invernali ai lavoratori principalmente di imprese edilizie e nei mesi estivi, per periodi superiore ai trenta giorni, a turisti (essenzialmente famiglie) o a lavoratori del settore alberghiero-ristorazione. Con la prospettiva di rivenderlo a un prezzo più alto in futuro, considerato il progetto di riqualificazione della zona già in fase di realizzazione.

Secondo le valutazioni analizzate nelle statistiche Tinsa IMIE General y Grandes Mercados, nel dicembre 2021 il prezzo delle case nuove e usate nelle Baleari ha subito un incremento del 8,2% rispetto a dicembre 2020. Nel 2022 l’incremento è forse maggiore.

In conclusione investire nell’acquisto di un immobile nelle Baleari e, in particolare, nell’isola di Ibiza continua ad essere una buona idea, sempre però che si compri una casa senza problemi legali che potrebbero impedirne una successiva vendita o implicare il pagamento di multe o l’ordine di demolizione di alcune parti (immobili abusivi, gravati di debiti, non iscritti nel registro immobiliare, solo per fare alcuni esempi).

E’ dello scorso mese la pubblicazione della notizia che il noto calciatore Leo Messi ha comprato una villa di 568 mq nella località di Cala Tarida nel mese di febbraio per il prezzo di € 11.000.000 ed ha già scoperto che dovrà demolirne una parte e pagare una multa salata perché vi erano opere abusive e la casa non disponeva dei certificati e licenze necessarie. Il tutto nonostante la presenza dello studio legale che l’assisteva e delle rassicurazioni del venditore che aveva garantito (a parole) che i documenti e certificati erano tutti presenti, solo che erano stati persi.

Ibiza nel 1600 era un’isola di pirati e oggi, nel 2022, in un certo senso continua ad esserlo.

Nell’acquisto di un immobile è fondamentale farsi seguire da un avvocato attento e puntiglioso, che esegua tutti i controlli necessari sulla legalità dell’immobile indipendentemente dal prezzo e dai soggetti con i quali deve trattare. Gli agenti immobiliari, che spesso sono personaggi improvvisati nel settore senza alcuna competenza, sovente spingono per far concludere la compravendita perchè così incassano la commissione, i notai non eseguono verifiche approfondite sulla situazione urbanistica poichè negli atti scrivono quanto viene dichiarato dal venditore circa legalità e regolarità, così il compratore, se non è ben assistito, corre il pericolo di ritrovarsi ad aver acquistato un immobile con mille problemi che ne inficiano la commerciabilità ed il valore.

Pertanto si raccomanda sempre di farsi assistere da un legale in tutta l’operazione di compravendita, compreso il rapporto con l’agenzia immobiliare e Avvocato Italiano mette a disposizione le proprie competenze e la rete di consulenti di cui si avvale per tale assistenza.

 

 

DOVE INVESTIRE DURANTE LA CRISI? AD IBIZA, UN MERCATO CHE RESISTE A COVID E GUERRA

Marialuisa La Ferla

La crisi sanitaria per Covid 19 e quella economica causata dal susseguirsi di molteplici fattori (dalla crisi delle forniture a quella energetica, aggravata dalla guerra in Ucraina) non hanno influito e non influiscono  sull’andamento del mercato immobiliare nelle Baleari e, in particolare, in Ibiza ove, anzi, giovano al settore.

Come si è comportato il mercato immobiliare a Ibiza durante la pandemia nel 2020 e 2021?

In Spagna, dal 15 marzo 2020, si sono susseguite sei ondate di Covid 19, sono stati registrati 10 milioni di casi, 10 mila morti. Ad Ibiza e Formentera la situazione peggiore si è presentata nei mesi di gennaio e febbraio 2021, quando, esauriti i posti di ricovero nell’ospedale locale, i malati hanno dovuto essere trasportati in elicottero all’ospedale di Maiorca.

Premesso che molte delle attività delle isole di Ibiza e Formentera sono a carattere stagionale (con periodo di apertura dal mese di aprile a quello di ottobre), nella stagione estiva 2020 oltre la metà delle attività turistiche delle due isole, dagli hotel, ai ristoranti ai i negozi di vestiti e souvenir, sono rimaste chiuse.  La situazione non è cambiata molto nel 2021, con la timida apertura di meno di due terzi di queste attività.Si deve tenere a mente che a luglio ed agosto 2021, a causa di una nuova ondata di Covid nata da un concerto organizzato a Palma de Mallorca in occasione delle gite di fine anno scolastico degli studenti delle scuole superiori provenienti da tutta la nazione, vi è stato il coprifuoco notturno (alle 23,00, alle 24,00 o all’1,00) e la limitazione del numero di persone in riunioni e ai tavoli.

In entrambe le stagioni le discoteche sono sempre rimaste chiuse, con riapertura solo ad ottobre 2021, data nella quale, con le dovute precauzioni (green pass, test, limiti di affluenza, mascherine) è venuto meno il divieto di ballare. Sì, perché proprio ad Ibiza, per due anni, c’è stato il divieto normativo di ballare. La stagione 2021 ha così visto solo due discoteche aperte per sei serate in tutto: il DC10 con quattro serate (il lunedì) e l’Amnesia che ha festeggiato l’opening il venerdì ed il closing il sabato.

Parlando di discoteche ed ozio notturno si ricorda che Ibiza è il referente mondiale di tale settore.

Si pensi che “con solo 120 giorni di lavoro all’anno, l’ozio notturno è capace di generare nell’isola di Ibiza 400 milioni di euro e dar lavoro a più di 8.000 persone“, così il giornale “El Mundo” il 17/02/2017, riferendosi ai dati del 2016, evidenziava che tale settore è capace di creare gli utili annuali della Ferrari (anno 2016) e dare gli stessi posti di lavoro annunciati per l’industria automobilistica statunitense dopo l’arrivo di Donald Trump. Secondo altri dati del 2019, l’ozio notturno genera 770 milioni di euro e genera il 35% delle occupazioni dell’isola (ricerca Fitur pubblicata nel Periodico di Ibiza il 25/01/2019). Il Grupo Pacha (a cui appartengono, oltre alla discoteca di Ibiza, hotel e altri locali) è stato venduto nel 2017 ad un fondo di investimenti americano a 350 milioni di euro, il medesimo fondo attualmente pare abbia messo in vendita la sola discoteca Pacha di Ibiza per 500 milioni di euro.

Avendo a mente questi dati ci si può meglio rendere conto dell’impatto economico che ha avuto sull’isola la chiusura di tale settore da ottobre 2019 ad aprile 2022.

Ibiza è stata la meta, oltre che dei vip che vi si recano ormai abitualmente, di turismo prettamente nazionale. Molti spagnoli con famiglie hanno approfittato della mancanza delle discoteche e della “confusione” ad essa associata per visitare l’isola e scoprirne l’incanto naturalistico, gastronomico e culturale. E’ stato però evidente che Ibiza senza musica, feste e l’ozio notturno  perde, oltre alla maggior parte delle proprie entrate economiche, la sua particolare attrattiva rispetto ad altri luoghi del Mediterraneo (si pensi alle isole della Grecia) e, per essere competitiva, dovrebbe rivedere il livello dei prezzi assolutamente squilibrati rispetto alle altre mete.

Sì, perché ad Ibiza i prezzi non sono scesi nonostante tale situazione anomala protrattasi per oltre due anni e la crisi economica ad essa associata: non sono diminuiti né i canoni degli affitti né i prezzi delle case né i prezzi dei prodotti in generale.

Solo nei primi mesi della pandemia del 2020 alcuni proprietari sono stati disposti a ridurre i canoni di locazione, sia per i locali commerciali che per le abitazioni, per il resto del periodo gli affitti sono rimasti invariati, il che ha provocato la chiusura di numerose attività, anche alberghiere. La zona del porto di Ibiza era tappezzata di cartelli di locali disponibili in affitto, così come a San Antonio e Playa d’En Bossa, cittadine prettamente legate all’ozio notturno che sono rimaste praticamente deserte e chiuse per due anni di fila.

La situazione di crisi economica era pertanto generalizzata, ciononostante il settore del mercato immobiliare non ha subito alcuna crisi, anzi, al contrario delle previsioni, dalla fine del 2020 ad oggi ha continuato a crescere, raggiungendo in questo 2022 livelli di prezzi mai visti prima.

Lascio agli economisti ed agli analisti di settore la spiegazione delle cause, condividendo l’idea che la crisi sanitaria ed economica ha provocato un incremento del mercato del lusso in generale. Tale innalzamento è dovuto ad una serie di fattori tra i quali evidenzio il desiderio di sbloccare investimenti da un mercato finanziario soggetto a continui shock, il desiderio di avere un buen retiro in caso di nuovi lock down e, perché no, la volontà di godere delle proprie ricchezze finchè si è in vita, una volta messi di fronte alla volatilità della vita stessa. La seguente crisi economica che stiamo vivendo e, probabilmente, vivremo nei prossimi anni, favorisce poi la scelta di investire il denaro in beni immobili o in attività, possibilmente all’estero, in modo da mettere al riparo le finanze da un’inflazione galoppante e dal pericolo dell’innalzamento delle imposte.

Di fatto, dunque, il mercato immobiliare di Ibiza non solo non si è arrestato durante la crisi “covid”, ma ha continuato ad incrementarsi.

Ibiza continua inoltre ad essere la meta per ottimi investimenti non solo immobiliari, ma anche imprenditoriali considerato che, oltre ad essere ormai un vero e proprio marchio di tipo mondiale a cui viene associata l’idea di gioia e benessere, e dunque di “desiderio”, sta diventando una meta sempre più esclusiva e ricercata, con affluenza di molti turisti in periodi sempre più prolungati dell’anno, con elevata capacità di spesa e interesse in tutto ciò che è “Ibiza”, sia da consumare quando è lì, sia da acquistare quando è altrove. Se poi al prodotto oltre ad “Ibiza” si associa “Italia” ecco che la ricetta perfetta per soddisfare il desiderio del turista-consumatore mondiale legato all’isola è stata trovata. Oltre alle attività della ristorazione, alimentazione o ad essa legate mi riferisco anche al commercio di prodotti e servizi di vario genere, dalla moda al design all’estetica.

Alla luce di tale situazione Avvocato Italiano mette a disposizione le proprie competenze e la rete dei professionisti con i quali collabora per accompagnare, assistere e consigliare gli investitori nella realizzazione del loro progetto finanziario di tipo immobiliare e/o imprenditoriale ad Ibiza e nelle altre isole delle Baleari.

APERTI GLI AFFITTI TURISTICI A FORMENTERA

Marialuisa La Ferla

Il 23 aprile 2019 il Consiglio Insulare di Formentera ha approvato la normativa che regola gli affitti turistici sull’isola.

Ricordiamo che secondo la legge del Turismo delle Isole Baleari per affitto turistico si intende la locazione di un immobile per meno di trena giorni pubblicizzata sui portali internet quali Airbnb, Booking e simili o la locazione inferiore ai trenta giorni di cui non si riesca a dimostrare lo scopo diverso da quello turistico. Ebbene, tale tipo di locazione è consentito solo nelle zone stabilite dai Consigli Insulari delle singole Isole delle Baleari, dopo aver acquistato i posti-letto disponibili ed aver presentato la Dichiarazione responsabile di inizio di attività (DRIAT). Ogni isola, infatti, stabilisce il numero delle “plazas turisticas” ossia dei posti-letto di hotel ed altre strutture da destinare ai turisti che devono essere acquistati dall’amministrazione insulare per poter essere commercializzati.

A Formentera, terminando un processo normativo iniziato a fine settembre 2018, è stato modificato il  Pianto Territoriale Insulare (PTI) individuando le zone ed i limiti per l’affitto turistico di case unifamiliari e appartamenti in edifici plurifamiliari, sempre che vengano rispettati i requisiti di legge.

L’obiettivo è di garantire l’equilibrio tra la qualità di vita dei residenti e un’attività turistica di qualità.

Il Consiglio Insulare di Formentera ha così stabilito che, su un totale di  20.585 di posti-letto turistici, 12.081 sono per hotel e 5.000 sono quelli disponibili per l’affitto turistico che è ammesso esclusivamente nelle zone rustiche di Formentera e nei nuclei di es Pujol, la Savina, es Calò, ca Marì e Mariland, ad esclusione del Parque Natural e Xarxa Natura e dei nuclei tradizionalmente residenziali.

E’ stato poi approvato il “piano di qualità” che stabilisce i requisiti basici di mobiliario, igiene, stato generale dell’immobile nonché requisiti medioambientali (come ad esempio la presenza di energie rinnovabili, parcheggi per le biciclette) che devono avere le case per essere destinati all’affitto turistico: ogni unità immobiliare deve possedere i 26 requisiti indispensabili ed almeno 14 dei 20 requisiti opzionali.

Infine è stata approvata l’ordinanza fiscale che prevede il pagamento di:

  • € 300,00 per presentare la Dichiarazione responsabile di inizio attività,
  • € 150,00 per il rinnovo (si ricorda per gli alloggi in edifici plurifamiliari la dichiarazione di inizio attività è valida solo per 5 anni),
  •  € 70,00 all’anno per ogni posto-letto, più il 5% per ogni posto letto in più fino ad arrivare a dodici, con un prezzo massimo fissato in € 119,72 per posto letto. In pratica: il primo posto letto costa € 70,00, il secondo € 70,00 + 5% = € 73,50, il terzo € 73,50 + 5%= 77,17 e così via fino ad arrivare al dodicesimo il cui prezzo massimo è fissato in € 119,72.

Non essendo ancora terminato l’iter per l’approvazione di un nuovo regolamento, per gli affitti turistici a Formentera è ancora in vigore il Regolamento del 2015.

Per sapere se il tuo immobile a Formentera ha i requisiti per l’affitto turistico non esitare a contattare Avvocato Italiano che, esaminata la situazione legale dell’immobile e degli atti del condominio nel caso di appartamento in edificio plurifamiliare, ti può assistere per preparare la documentazione e presentare la Dichiarazione responsabile di inizio di attività.

 

L’INCENDIO DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI IBIZA

Marialuisa La Ferla

Il Palazzo di Giustizia di Ibiza ha preso fuoco il 21 gennaio 2019 alle 4,30 del mattino.

L’incendio dell’edificio di via Macabich è stato estinto dai pompieri verso le 11,00, dopo che sono bruciati completamente il secondo ed il terzo piano e parte del quarto, con le fiamme alimentate dalle carte giudiziarie ed esplosioni che hanno sparpagliato dei fascicoli sui tetti degli edifici circostanti.

Sono scattate immediatamente le indagini da parte della polizia scientifica per accertare le cause dell’incendio, arrivando alla conclusione che è stato doloso (prima del loro arrivo era stata trovata una scala sospetta nelle vicinanze).

Il Ministero di Giustizia spagnolo ha disposto la sospensione dei termini e delle attività dei tribunali di istruzione, violenza contro le donne e penale  (juzgados de instrucción, violencia sobre la mujer, juzgados de lo penal) che sono andati distrutti. Il tribunale di istruzione e quello sulla violenza sulle donne sono stati trasferiti in pochi giorni in una sede provvisoria (il Cetis) affittata dallo stesso Ministero (solo 200 mq!), così da poter riprendere, seppur lentamente ed in uno spazio insufficiente, l’attività.

Il 27 marzo si sono tenute le prime udienze della prima sezione penale presso uno spazio del Consiglio Insulare di Ibiza.

Sono molti i documenti e gli atti processuali andati distrutti e le udienze, dopo la sospensione, possono tenersi con un ritmo estremamente lento (quelle ordinarie, una alla settimana).

Il presidente del Tribunal Supremo de Justicias de Baleares, Antonio Terrasa, ha definito la situazione della giustizia di Ibiza estremamente grave, soprattutto per il Tribunale contro la violenza sulle donne a causa dell’insufficienza degli spazi e della scarsa organizzazione. La situazione è ancora più preoccupante con l’avvicinarsi della stagione estiva, quando l’attività giudiziaria in ambito penale aumenta notevolmente. Si spera che il Ministero di Giustizia possa almeno affittare qualche metro quadro in più dell’edificio già in locazione.

Intanto continuano i lavori per ultimare il nuovo Palazzo di Giustizia che si trova di fronte a quello andato a fuoco e la cui ultimazione metterà fine a questa situazione provvisoria, definita dagli stessi operatori del settore, come “estrema”.

COMPRAVENDITE E AFFITTI: IL MERCATO IMMOBILIARE ANCORA IN RIALZO NELLE BALEARI

Marialuisa La Ferla

Comprare una casa ad Ibiza o affittare un appartamento a Palma è sempre più caro.

Il prezzo delle case nelle Baleari, infatti, continua a salire con decisione anche in questo autunno del 2018, continuando ad essere uno dei più alti della Spagna secondo un’indagine eseguita dalla CBRE, nota come una delle più grandi società di consulenza immobiliare al mondo. Nello studio “Chiavi del mercato residenziale in Spagna” la CBRE analizza la situazione delle otto province spagnole considerate di maggiore interesse dal punto di vista del mercato immobiliare: Madrid, Barcellona, Valenza, Siviglia, Malaga, Zaragoza, Vizcaya e Baleari.

Per quanto riguarda le Baleari viene evidenziato come il prezzo medio di un immobile residenziale è cresciuto dallo scorso anno del 12% e la tendenza è quella che l’incremento si mantenga tra il 7% ed il 10% in considerazione dell’intensa domanda esistente e della scarsa offerta di abitazioni sul mercato, in particolare le nuove costruzioni, mantenendosi così la domanda maggiore dell’offerta. Analizzando l’evoluzione degli ultimi tre anni, la crescita media annuale è stata del 7%, bel oltre l’incremento degli stipendi. Tale aumento è stato più alto in Palma con l’8%, maggiore di quello di Madrid che è stato del 5%.

Un elemento che spiega questo incremento “anomalo” del mercato immobiliare delle Baleari rispetto al resto della Spagna è costituito dalla presenza massiccia di compratori stranieri: tra il 2006 ed il 2017, il 27% degli acquisti è stato realizzato da stranieri.

Questa tendenza al rilazo, sempre secondo CBRE, è ancora più spiccata nell’ambito degli affitti dell’arcipelago e, soprattutto nel caso di Palma, dove si concentra maggiormente la domanda. In questo municipio l’aumento degli affitti dal 2013 al 2017 è stato del 54% diventando così, insieme a Barcellona, la città dove è stato più accentuato il fenomeno del rincaro degli affitti, sicuramente legato alla diffusione degli affitti turistici.

Analizzando il fenomeno, viene sottolineato come l’innalzamento degli affitti turistici di breve durata abbia comportato una riduzione drammatica dell’offerta di affitti per la prima casa, con la possibilità che la nuova normativa possa ridurre il fenomeno, senza nascondere che allo stesso tempo fondi di investimento e imprese immobiliari stanno analizzando progetti congiunti per operare nell’ambito dell’affitto turistico laddove sia consentito, considerato il successo di tale commercializzazione.

Per operare correttamente nell’ambito dell’affitto turistico, settore sicuramente attrattivo dal punto di vista dei guadagni, è per molto importante rivolgersi ad Avvocato Italiano o ad un altro professionista esperto della materia al fine di valutare innanzi tutto se, nel caso concreto, è permesso realizzare un affitto turistico (inferiore ai 30 giorni) dell’immobile e, nel caso affermativo, espletare tutte le pratiche necessarie affinchè l’attività sia svolta nella legalità, evitando il rischio delle ingenti sanzioni stabilite dalla legge e di vedere la propria attività sospesa.

23 ottobre 2018

Marialuisa La Ferla

 

CHI VIVE AD IBIZA E FORMENTERA, “LAS PITIUSAS”

Marialuisa La Ferla

Con il termine “las pitiusas” si indicano le isole di Ibiza e di Formentera, così chiamate dai tempi antichi per la presenza dei pini marittimi che coprono parte del loro territorio e definite, quindi, come “le pinose”.

Storicamente Ibiza e Formentera si sono distinte dalle altre isole dell’arcipelago delle Baleari non solo per la presenza dei pini, ma anche per essere quelle più coinvolte dagli scambi di popolazioni: dai Fenici agli hippy, persone provenienti da altre parti del mondo hanno scelto Ibiza e Formentera come luogo in cui vivere.

Per capire come è formata la popolazione delle due isole abbiamo preso come riferimento i dati che fotografano la situazione demografica delle isole nel 2017.

Il 23,5% dei residenti in Ibiza ed il 31,2% di quelli di Formentera sono originari di altri Paesi, il 12% degli ibicencos (leggi: ibizencos) ha più di 65 anni.

Ibiza incominciò il 2017 con un totale di 143.856 abitanti, dei quali 33.828 erano stranieri, secondo i dati elaborati dall’Istituto nazionale di statistica spagnolo. Significa che il 23,5% della sua popolazione non era spagnola, registrando ancora un calo di questa percentuale che nel 2012 era del 27,6%.

A Formentera succede qualcosa di simile. L’isola iniziò l’anno 2017 con 12.280 abitanti, dei quali 3.838 erano stranieri, il 31,25% del totale, la percentuale più bassa degli ultimi cinque anni con un picco del 33,13 nel 2013.

E’ la popolazione spagnola quella che cresce nella statistica.

In ogni caso la percentuale di stranieri abitanti nelle Pitiuse è molto alto, bisogna tenere in conto che la media dei cittadini di altri Paesi che risiedono in tutta Spagna è del 9,82% mentre la media delle Baleari, dove vivono un totale di 186.933 persone nate fuori dalle frontiere spagnole, è del 16,75%. Uno ogni cinque stranieri che ci sono nelle Baleari risiede nelle Pitiuse.

Maggioranza di italiani. Gli italiani dominano ad Ibiza e Formentera. E’ la nazionalità di maggioranza tanto ad Ibiza (4.625 cittadini, un 1,3% più dell’anno prima) come in Formentera (dove si registrarono 1.196, che sono 35 meno del 2016).

In Ibiza seguono per numero i marocchini (4.157), i rumeni (3.966), i britannici (2.549, un 2,2% meno rispetto all’anno precedente), i tedeschi (2136, con una riduzione del 8,3% rispetto al 2016, la più alta registrata), i francesi (1.763, un 4,3% meno), gli equadoregni (2.136, un 5,4% in meno), gli argentini (1.328, più o meno come il 2016) ed i paraguaiani (1.229, con l’aumento più potente in un anno: 15,8%). Ci sono, inoltre, un 13% in più dei cinesi nell’isola di Ibiza che 12 mesi prima: ci sono un totale di 408.

A Formentera, la seconda nazionalità più numerosa è dei tedeschi che raccoglie 537 cittadini, seguita dalla marocchina (432), la rumena (385) e la argentina (248).

Tedeschi a Santa Eularìa, italiani a Vila. Non tutti gli stranieri si distribuiscono in maniera uguale per tutto il territorio di Ibiza. I tedeschi, per esempio, si situano preferibilmente in Santa Eularia (lì vivono 920, più del doppio che a San Josep ed il triplo di Ibiza). Gli italiani preferiscono Vila (1.585) e Santa Elularia (1.367), mentre i britannici si dividono tra quest’ultimo municipio: lì risiedono 1048, il doppio che in San Josep, suo secondo luogo preferito. Tanti cinesi (253) come senegalesi (156), russi (84), brasiliani (422) e colombiani (371) preferiscono vivere a Vila, dove si trova la maggioranza degli equadoregni (1.327 dei 1758 che ci sono nell’isola).

Uno ogni tre abitanti di Sant Joan è straniero. A San Joan ci sono proporzionalmente addirittura più stranieri che a Formentera. Rappresentano il 33,7% della sua popolazione, una percentuale più alta di quella di Formentera (31,2%), Santa Eularia (24,8%), Ibiza (24%), San Antonio (23%) o San Josep (18,8%). La maggior parte di questi residenti non spagnoli sono britannici (303), tedeschi (297) e rumeni (255).

Il 12% ha più di 65 anni. In Ibiza ci sono 17.282 persone che hanno più di 65 anni di età, il 12% del totale della popolazione. Nel caso di Formentera sono 1.554, il 12,6%. E’ una percentuale inferiore alla media spagnola, che si situa al 18,8% ed a quella delle Baleari che è del 15,3%. Il 15,4% (22.237) di coloro che vivono ad Ibiza hanno meno di 16 anni, che sono il 13,3% (1.638) a Formentera. La media spagnola è del 16% mentre quella delle Baleari sale al 16,5%.

Più uomini nelle Pitiuse. Il 51,1% degli abitanti di Ibiza sono uomini (73.519), per il 28,9% di donne (70.337). A Formentera è ancora più alta la percentuale di uomini (52,3%) che di donne (47,7%). La media delle Baleari è tuttavia differente: ci sono più donne (50,3%) che uomini (49,7%). Anche in Spagna: 49% uomini, 51% femmine.

I centenari di Ibiza. Nel 2016 c’erano solo 11 persone maggiori di 100 anni nelle Pitiuse, uno di essi a Formentera. All’inizio del 2017 questa statistica è cambiata registrando 20 centenari ad Ibiza, il numero più alto dal 2011, quando ce n’erano solo nove.

A causa della presenza di stranieri ad Ibiza e Formentera è diffusa la lingua inglese, che si parla correntemente nei locali pubblici, ed è non solo possibile, ma assai probabile avere a che fare con stranieri per questioni di affari, il che dovrebbe comportare una maggiore attenzione perchè è più alto il rischio di fraintendimenti ed il rischio di perdere le tracce della persona straniera una volta lasciata l’isola.

Avvocato Italiano mette la propria competenza a disposizione del cliente anche per superare le eventuali difficoltà che possono sorgere dall’aver a che fare con persone di diversa nazionalità nel compimento dei propri affari o nel corso delle proprie attività, in modo che dalle differenze si creino risorse e soluzioni che possano soddisfare tutte le parti.

REGIME FISCALE NELLE BALEARI: NOVITA’ DELLA LEGGE FINANZIARIA 2018

Marialuisa La Ferla

Il 29 dicembre 2017 è stata pubblicata nel Bollettino Ufficiale delle Isole Baleari la legge finanziaria per l’anno 2018 di tale Regione Autonoma (legge n. 13/2017).

In Spagna, come in Italia, i cittadini sono tenuti annualmente a presentare la propria dichiarazione dei redditi a seguito della quale sono obbligati a pagare imposte di tipo statale e di tipo regionale, a seconda della regione in cui risiedono. La “Comunidad autonoma” spagnola può essere assimilata alla “regione a statuto speciale” italiana e, per questo motivo, al fine di consentire una più facile comprensione, si utilizzerà questo ultimo termine per indicare la “Comunidad autonoma” delle Isole Baleari.

La citata legge Finanziaria ha introdotto importanti novità normative in ambito tributario per l’anno 2018 con norme volte sostanzialmente ad alleggerire il peso fiscale regionale per il contribuente residente nelle Isole Baleari.

A livello generale viene previsto un limite all’aumento delle imposte regionali nelle Isole Baleari stabilendo che per il 2018 le quote fisse delle tasse e delle prestazioni patrimoniali pubbliche non tributarie di tale Regione previste da norme di rango legale dovranno aumentare rispetto al 2017 secondo un parametro rappresentato da un coefficiente derivato dall’aumento dell’indice dei prezzi al consumo dello Stato spagnolo del 2016 (ossia un 1,6%).

Vengono introdotte poi modifiche e limitazioni volte al riordino del regime delle tasse regionali delle Isole delle Baleari per adattarle sia alle leggi vigenti nei differenti settori dell’attività amministrativa sia alla struttura attuale dell’amministrazione regionale.

Viene perfezionato il regime specifico di una particolare tassa regionale sullo scarico delle acque e viene modificata la “Legge sull’imposta di soggiorno turistico e sulle misure di impulso del turismo sostenibile, prevedendo che sia applicabile anche sulle permanenze minime di dodici ore (così da assoggettare anche le navi da crociera a tale imposta turistica) e, dall’altro lato, aumentandone l’ammontare in alta stagione.

Le norme fiscali che si ritengono essere di maggiore interesse previste per i residenti nelle Isole Baleari dalla citata Legge Finanziaria per l’anno 2018 sono quelle che modificano le deduzioni fiscali per l’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPF) prevedendo anche nuovi casi. Cambiano così, ad esempio, le tasse che deve pagare chi affitta una casa nelle Isole Baleari o chi ha un figlio che studia fuori dall’isola di residenza.

Vediamo quali sono le novità sulle deduzioni fiscali regionali delle Baleari per l’anno 2018.

a) Si modifica la deduzione per determinati investimenti volti al miglioramento della sostenibilità dell’abitazione principale. La deduzione che prima era del 15% aumenta fino al 50%. La base della deduzione massima sarà di € 10.000,00 per anno fiscale. La base imponibile totale del contribuente non potrà superare i € 30.000,00 nelle dichiarazioni di reddito individuale ed i € 48.000,00 nelle dichiarazioni di reddito congiunto (ossia presentate congiuntamente dai membri di un nucleo familiare).

b) Si modifica la deduzione per la locazione di immobili ad uso abitativo a favore di determinate categorie di persone quali: i contribuenti minori di 36 anni, le persone con un grado di invalidità fisica superiore al 65% o psichica superiore al 33% ed il/i genitore/i che convivono con figli su cui esercitano la potestà genitoriale e che compongano una famiglia numerosa. Il limite della deduzione passa da € 300,00 a € 400,00, con una base imponibile che non sia superiore a € 20.000,00 nelle dichiarazioni di reddito individuale e € 34.000,00 in quelle congiunte.

c) Si introduce una nuova deduzione per i corsi di studio di scuola superiore che si svolgono fuori dall’isola di residenza Questa deduzione sarà di € 1.500,00 per ogni figlio o altro discendente a carico, con il limite del 50% della quota delle tasse regionali dovute dal contribuente. Aumenterà a € 1.600,00 quando la base imponibile è inferiore a € 18.000,00 nelle dichiarazioni di reddito individuali ed € 30.000,00 nelle dichiarazioni congiunte (sempre con il limite del 50% dell’intera quota regionale). Non sarà applicabile quando: 1) gli studi non costituiscono un corso o non permettono di conseguire un minimo di 30 crediti formativi; 2) sull’isola di residenza vi sia un’offerta educativa pubblica dello stesso tipo; 3) la base imponibile è superiore a € 30.000,00 per la dichiarazione di redditi individuali o € 48.000,00 per dichiarazioni di reddito congiunto; 4) il discendente a carico che genera il diritto alla deduzione ha una rendita superiore a € 8.000,00.

d) Si prevede una nuova deduzione per la locazione di immobili destinati ad abitazione pari al 75% delle spese sostenute dal contribuente per l’assicurazione contro i rischi di insolvenza dell’inquilino, con un massimo di € 400,00 annuali e con il compimento di altri requisiti (durata superiore all’anno, costituzione di una cauzione a garanzia e inclusione della rendita derivata dagli affitti nella dichiarazione IRPF del proprietario locatore).

e) Viene introdotta una deduzione per la locazione di un’abitazione resasi necessaria dal trasferimento temporaneo di residenza per motivi di lavoro. La deduzione sarà pari al 15% delle spese sostenute, con un massimo di € 400,00 annuali ed il compimento di ulteriori requisiti.

f) Si modifica la deduzione del 25% delle donazioni in denaro destinate a finanziare la ricerca e lo sviluppo tecnologico e scientifico o l’innovazione, includendo anche gli enti parzialmente esenti dalle imposte sulle società (ad esempio le associazioni).

g) Si modifica a sua volta la deduzione per l’acquisizione di azioni o partecipazioni sociali in nuovi enti che prima era del 20% con un massimo di € 600,00 e che passa ad essere del 30% con un massimo di € 6.000,00 annuali. Se si investe in società partecipate da centri di ricerca o universitari la deduzione sarà del 50% con un importo massimo di € 12.000,00.

Il legislatore tributario delle Baleari si mostra dunque attento ad alleggerire il peso fiscale per i suoi residenti e questo rappresenta un aspetto positivo da tenere in considerazione per decidere se trasferirsi a Maiorca, Minorca Ibiza o Formentera.

Avvocato Italiano mette a disposizione le proprie conoscenze e quelle dei consulenti spagnoli ed italiani  per fornire un quadro completo ed individualizzato sul regime fiscale delle Isole Baleari, in modo da permettere al Cliente di conoscere e valutare anche le conseguenze fiscali delle proprie decisioni, con la possibilità di avere un paragone diretto e specifico tra le tasse che deve pagare in Italia e quelle che deve pagare nelle Isole Baleari.

 

CONSIGLI PER COMPRARE UNA CASA A FORMENTERA

Marialuisa La Ferla

Formentera è l’isola più piccola delle Baleari, una vera perla del Mediterraneo, con un paesaggio in molti punti incontaminato ed un mare dal colore terso e cristallino. L’isola è raggiungibile grazie ai frequenti traghetti e navi veloci che la collegano ad Ibiza, con un tempo di percorrenza che varia dalla mezz’ora all’ora e mezza.

L’isola è passata dall’essere frequentata soprattutto da tedeschi ed inglesi (dagli anni Settanta) ad essere quasi monopolizzata dal turismo italiano, con zone (tra tutte Es Pujol) dove persino i menù dei ristoranti sono scritti esclusivamente in italiano.

Quasi deserta di inverno, da aprile in avanti migliaia di persone trascorrono le vacanza a Formentera, per questo molte abitazioni sono seconde case destinate alla villeggiatura.

I prezzi delle case di Formentera aumentano di anno in anno grazie all’aumento della domanda di acquisto ed alla scarsità dell’offerta.

Agenzie immobiliari pubblicano nel 2018 prezzi che si aggirano intorno ai € 160.000-200.000 per i monolocali, € 250.000 – 400.000 per i bilocali, € 400.000-800.000 per le case con terreno, dal milione di euro a salire per le ville.

Il prezzo medio degli immobili di abitazione a marzo del 2016 è stato di € 691.666, con un aumento del 45,7% rispetto all’anno precedente, con i compratori stranieri che rappresentavano il 41,1%, nel terzo trimestre del 2016 si sono registrare 3.226 compravendite di immobili.

Chiaramente il mercato immobiliare di Formentera è molto interessante per effettuare investimenti immobiliari, anche se è meno dinamico di quello di Maiorca ed Ibiza a causa delle limitate dimensioni dell’isola. C’è da segnalare che dal 2014 si assiste ad un leggero aumento delle case in vendita a Formentera a causa dello scambio generazionale dei proprietari, soprattutto tedeschi, che dopo aver comperato negli anni Settanta ora stanno vendendo per tornare in patria. Dall’agosto 2017, poi, con il chiaro divieto degli affitti turistici negli appartamenti condominiali al di fuori delle zone che saranno individuate entro agosto 2018 (se ce ne saranno) e la comminazione delle prime multe, è possibile che alcuni appartamenti acquistati per essere messi in affitto per brevi periodi, vengano posti in vendita, creando più mobilità del mercato.

Il territorio ristretto, le ampie zone protette e le stringenti norme urbanistico territoriali dell’isola che praticamente ad oggi impediscono la costruzione di nuovi complessi immobiliari, fanno sì che la domanda di acquisto di immobili si mantenga comunque nettamente superiore all’offerta, rendendo gli investimenti immobiliari molto proficui, ma anche molto delicati.

Comprare casa a Formentera è il sogno di molti italiani ma, purtroppo, ci sono persone in loco che, anche approfittando della fiducia tra connazionali, intraprendono per loro conto investimenti immobiliari a dir poco rischiosi, che possono rivelarsi vere e proprie truffe, con pagamenti di acconti che non vengono versati ai venditori o che vengono pagati a presunti venditori stranieri che, una volta ricevuto il denaro, spariscono senza concludere alcuna compravendita. Spesso, poi, la situazione degli immobili da un punto di vista giuridico non è chiaramente definita, con errori di accatastamento o annotazioni nei registri immobiliari incomplete, per cui è quanto mai opportuno essere assistiti da un legale in tutta l’operazione di compravendita.

Ci sono immobili sul mercato che in realtà, da un punto di vista giuridico, non possono essere compravenduti o che non possono essere adibiti ad abitazione. La frase che spesso si sente dire di fronte ad un’irregolarità è che “tanto è tutto così a Formentera, è normale” così, spinti dall’onda dell’entusiasmo o dalla convinzione che l’isola non venga controllata dalle autorità, c’è il rischio di decidere di proseguire nell’acquisto ugualmente. Ebbene, le autorità spagnole controllano attentamente anche Formentera e la stessa frase ripetuta in occasione di uno dei frequenti controlli non ha certo l’effetto di fermare la comminazione di sanzioni o di ordini di demolizione o sgombero.

Il territorio è piccolo e le autorità locali sono attente, per cui non bisogna trascurare gli aspetti giuridico-normativi dell’operazione immobiliare che si intende effettuare, sapendo che una situazione irregolare spesso può essere sanata prima dell’acquisto e che, se non è sanabile, è meglio investire in un altro immobile.

Avvocato italiano offre i propri servizi per assistere gli italiani che intendono comprare casa a Formentera, permettendo loro di avere tutte le informazioni per poter correttamente valutare il caso e di essere assistiti in tutti i passi dell’operazione, dal contatto con gli intermediari immobiliari all’assistenza fiscale anche successiva all’acquisto, passando per tutta la fase della trattativa e della stipula del contratto definitivo di compravendita davanti al notaio.

 

 

 

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